Che l’olio di oliva fosse un toccasana era cosa risaputa, ma nel mondo della scienza si continuano a scoprire sempre nuovi benefici legati alla spremitura a freddo delle olive. Oggi è stato scoperto, in particolar modo, che l'olio extra-vergine fa bene al cuore ed in generale alla salute cardiovascolare: quello che dai più viene ancora visto come un semplice condimento, sarebbe in realtà un potente concentrato capace di aumentare una proteina nel sangue, chiamata ApoA-IV, che tiene sotto controllo le piastrine. Queste ultime sono delle cellule utili ad evitare eventuali emorragie ma che, se si aggregano impropriamente, possono causare trombi, quindi bloccare la circolazione del sangue e portare a infarto o ictus.
Ad annunciare questa scoperta è stata una ricerca pubblicata sulla rivista “Nature Communications”, rivista scientifica ad accesso aperto peer-reviewed pubblicata dal Nature Publishing Group dal 2010 che copre le scienze naturali, tra cui fisica, chimica, scienze della terra e biologia. Su questo giornale è stato annunciato come i livelli di ApoA-IV nel sangue aumenterebbero con l'ingestione di cibi che contengono grassi insaturi come, appunto, l'olio extra-vergine. La ricerca sarebbe stata effettuata a Toronto, in Canada, presso il St. Michael's Hospital, ed i test hanno dimostrato che ApoA-IV riduce la capacità delle piastrine di aggregarsi e formare pericolosi trombi che occludono le arterie.
I ricercatori canadesi hanno quindi scoperto l'esatto meccanismo con cui la molecola si lega a un recettore sulle piastrine impedendo loro di aggregarsi. Il meccanismo è importante perché è anche protettivo contro la formazione delle placche di arterosclerosi, essendo anche quest’ultimo un processo legato alla funzione delle piastrine. Secondo gli esperti le nuove conoscenze acquisite su ApoA-IV potrebbero portare a nuove terapie preventive e protettive per la salute cardiovascolare.
Purtroppo per noi però la raccolta delle olive che sta per iniziare non porterà abbastanza frutti nel vero e proprio senso del termine: si preannuncia, infatti, una stagione alquanto carente. Le stime di Unaprol parlano di perdite per 120 milioni di euro. Se il parametro di confronto è l'ultima campagna, la produzione italiana 2018 si attesterebbe a circa 214.500 tonnellate, la seconda peggiore degli ultimi 10 anni.
Un vero peccato per quello che all’unanimità viene definito come oro giallo in tavola.
Nicoletta Canapa