Michele Maggioli ''Jesi la sento casa mia, un'emozione unica vestire la maglia dell'Aurora''

Da qualche giorno ha annunciato il suo ritiro dal basket giocato attraverso una toccante lettera da leggere tutta d'un fiato pubblicata sui suoi profili social. Michele Maggioli ha rappresentato in questi anni un vanto ed un orgoglio per tutta la pallacanestro marchigiana, protagonista sui campi di Serie A1 ed A2 per oltre 20 anni, lasciando uno splendido ricordo sia dal punto di vista umano che tecnico in ogni squadra nella quale abbia giocato ed in ogni città nella quale abbia vissuto. Pesaro, Avellino, Reggio Emilia, Jesi, Virtus Bologna ed Imola le tappe di una carriera che lo ha visto vincere 4 volte il premio di MVP del campionato di LegaDue, una volta quello di MVP Under 22 dello stesso campionato, e conquistare una promozione in Serie A1 con Avellino ed una Coppa Italia di Serie A2 con la maglia di Jesi. E proprio Jesi Domenica lo festeggerà ritirando la sua amata maglia numero 5, che ha vestito 328 volte in arancioblu, realizzando 5176 punti

- Ciao Michele, è arrivato il momento di dire basta.
"Sì il momento è davvero arrivato. Nelle ultime due stagioni ho fatto un pò di fatica, ed arrivato alla soglia dei 40 anni ho deciso di appendere le scarpe al chiodo. Credo sia il momento giusto per iniziare un nuovo capitolo della mia vita."

- Negli ultimi campionato nonostante tutto hai dimostrato di poter essere ancora competitivo, come mai sei arrivato a questa decisione?
"Perchè l'attività da professionista non era più compatibile con lo stile di vita che avrei voluto fare. Mio figlio ha nove anni e voglio dedicarmi maggiormente a lui, essere il più presente possibile. Credo sia giusto iniziare a pensare a cosa fare da grande."

- Ed adesso? Ci sarà ancora la pallacanestro nella tua vita?
"In questi mesi ho deciso di staccare completamente dalla pallacanestro, anche sono ancora in forma e mi alleno quotidianamente. Sto pensando ad altre cose, cercando di capire il modo in cui posso svilupparle e portarle avanti, non voglio assolutamente fare scelte frettolose. Mi rendo però conto che la pallacanestro mi ha lasciato un bagaglio di esperienze, di conoscenze e di contatti, incredibile; e sarebbe davvero un peccato non sfruttarli. Devo capire in che modo farlo, di sicuro mi piacerebbe trasferire una parte di quello che so ai giovani."

- Jesi ha rappresentato la tappa più importante della tua carriera. Cosa sono state l'Aurora Basket e la città di Jesi per te?
"Se penso a Jesi penso a "casa" e dopo alcuni anni la sento ancora così. Ho pensato a lungo di trasferirmi definitivamente a vivere in quella città, che in fondo mi appartiene per mentalità, modi di fare, per gli spazi. Una realtà costruita su misura per me e per il mio modo di vivere. Dal punto di vista sportivo invece non riesco neanche a descrivere le sensazioni che mi dava vestire quella maglia, ogni volta che la indossavo mi sentivo Superman. L'Aurora mi ha sempre responsabilizzato e motivato, e per me è stato un vero orgoglio giocare oltre 300 partite in arancioblu."

- Qual è il più bel ricordo che conservi della tua esperienza jesina?
"Sicuramente la nascita di mio figlio Matteo. Ricordo che venne al mondo mentre io ero in campo per il riscaldamento di una partita contro Sassari. Di quella gara non ricordo assolutamente nulla, ma allo stesso tempo non la dimenticherò mai."

- Ed invece c'è un particolare rimpianto?

"Di non essere riuscito a salire in Serie A1 con l'Aurora, così come di non aver vinto la seconda Coppa Italia nell'edizione che si disputò a Bari. Era la stagione 2011-2012 e perdemmo la finale contro Brindisi."

- In tutti questi anni hai giocato con tantissimi giocatori, ma ce n'è uno, tra quelli che sono stati solamente tuoi avversari, con il quale avresti voluto giocare?
"Sicuramente con Valerio Amoroso, con il quale sono molto amico pur non avendolo mai avuto come compagno di squadra. Mi piace il suo modo di giocare, è un giocatore pieno di talento che mette sempre l'anima in ogni partita. Si vede in ogni occasione che ci tiene parecchio alle maglie che indossa. Credo avremmo formato una bella coppia, sia dal punto di vista tecnico che emotivo."

- Ed invece c'è una scelta che avresti potuto prendere e che pensi avrebbe potuto cambiare la tua carriera?
"Anche in questo caso non ho dubbi e la risposta è molto chiara: sarei dovuto rimanere un'altra stagione ad Avellino dopo la promozione in Serie A1. Avrei potuto disputare il mio primo campionato in Serie A1 in una realtà nella quale mi ero trovato benissimo e con un allenatore come Dalmonte che aveva capito esattamente come farmi giocare. L'avessi fatto, sono sicuro, sarei tornato a Pesaro più pronto e maturo dal punto di vista umano, ed avrei potuto fare meglio con la Vuelle."

- C'è una partita alla quale sei particolarmente legato?
"Due stagioni fa giocammo con Imola il derby contro Forlì alla penultima stagione. Lo vincemmo e per noi volle dire la conquista della salvezza. Ricordo che in quella partita feci 3/3 da due, 3/3 da tre e 3/3 ai tiri liberi, ed una mia tripla fu decisiva per il risultato finale. Provai un'emozione forte, incredibile."

- Ed invece ce n'è una che vorresti rigiocare?
"Il mio primo anno a Jesi perdemmo una partita che avevamo già vinto a Cantù. Quella sconfitta ci costò la retrocessione in A2, e tra le altre cose nel finale mi venne fischiato un fallo assurdo su Kaukenas. Ecco mi piacerebbe proprio poter rigiocare quella gara."

- Qual è stato l'avversario che ti ha messo maggiormante in difficoltà?
"Su tutti Luca Infante, con il quale a forza di fare a legnate sui campi siamo diventati ottimi amici. Era un giocatore sporco e malizioso, che trovava sempre il modo di farmi fare almeno due falli in attacco. Quando dovevo giocarci contro, fin dal Martedì pensavo a come fare per metterlo in difficoltà, contro di lui è stato sempre difficile."

- Per chiudere, se dovessi dirmi la tua squadra ideale composta da giocatori con i quali hai giocato....
"A questa domanda non posso proprio risponderti, anche perchè avrei almeno tre o quattro squadre ideali composte sia da giocatori forti che da altri con i quali ho instaurato un grande rapporto umano..."

Photo Credit: Foto Candolfi pubblicata sul sito internet dell'Aurora Basket Jesi

 

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