Già negli anni passati, con le incredibili imprese di Dirk Nowitzki e Tony Parker che guidarono rispettivamente i Dallas Mavericks ed i San Antonio Spurs alla conquista del titolo NBA, gli statunitensi, da sempre convinti dell’assoluta superiorità del proprio basket rispetto a quello giocato in qualsiasi altra parte del mondo, furono costretti a cambiare radicalmente la propria opinione e ad ammettere che, in fondo, la pallacanestro giocata dall’altra parte dell’oceano non fosse poi così male.
Nonostante le esperienze di cui sopra, ancora oggi negli USA c’è la tendenza a considerare il basket europeo un basket di serie B e ne è stata l’ennesima dimostrazione il fatto che Luka Doncic, autentico astro nascente del basket mondiale, sia stato chiamato solo come terza scelta nell’ultimo Draft NBA. Il campioncino sloveno in questa prima fase di stagione ha convinto anche i più scettici e sta dimostrando perché nell’ultimo anno è riuscito a trascinare il Real Madrid alla conquista dell’Eurolega e la sua Slovenia al trionfo europeo, venendo eletto in entrambe le occasioni come MVP della competizione.
Luka Doncic
Nato a Lubiana e cresciuto cestisticamente al Real Madrid, dapprima nelle giovanili e poi in prima squadra, Luka Doncic, seppur non abbia ancora compiuto 20 anni, è l’assoluto protagonista di questo inizio di stagione NBA. Nel suo anno da rookie, lo sloveno, come sottolineato anche da La Gazzetta dello Sport, sta viaggiando con cifre irreali (20 punti, 7 rimbalzi e 6 assist di media a partita) e sta trascinando i suoi Mavericks ad un posto nei play off. A prescindere dai numeri, ciò che sta realmente impressionando di Doncic è la sua tranquillità e la sua capacità di gestire i momenti di difficoltà come farebbe un veterano.
Il suo tiro da tre in step-back è già divenuto iconico e non è un caso che, con più di due milioni di voti, sia il secondo giocatore più votato ad Ovest per un posto agli All Star Game, dietro solo ad un certo LeBron James. L’esperienza di Luka in NBA è solo all’inizio ma la sensazione è che con il passare del tempo non possa fare altro che migliorare ulteriormente in tutti gli aspetti del gioco e diventare uno dei cestisti europei più forti e vincenti di sempre.
Giannis Antetokounmpo
Giannis Antetokounmpo, cestista greco di origini nigeriane, nato e cresciuto ad Atene in condizioni di assoluta povertà, venne scelto come quindicesima scelta al Draft NBA del 2013 dai Milwaukee Bucks che, a quanto pare, fecero la scelta giusta. "The Greek Freak" è ormai uno dei cestisti più dominanti di tutta la NBA: in possesso di incredibili doti fisiche, nel giro di poche stagioni ha raggiunto un’intelligenza cestistica rara e, in questo ultimo anno, ha fatto registrare sensibili miglioramenti anche al tiro.
In questo inizio di stagione sta letteralmente trascinando i suoi Bucks al primo posto di Conference e non è un caso che, al 14 di gennaio, secondo Betway, il Milwaukee abbia una quota pari a 5,50, insieme a Boston e Toronto, come le favorite assolute per la vittoria della Eastern Conference. Attorno al greco i Bucks sembrano aver costruito una squadra già pronta per sognare in grande e, grazie anche alle incredibili percentuali nel tiro da tre, stanno letteralmente volando. La sensazione, in ogni caso, è che nonostante stia viaggiando a circa 27 punti, 13 rimbalzi e 5 assist di media, i margini di miglioramento di Giannis siano pressochè infiniti ed il greco si candidi ad essere uno dei giocatori che scriverà la storia NBA nei prossimi dieci anni.
Nicola Jokic
Mentre Luka Doncic e Giannis Antetokoumpo, seppur siano in possesso di caratteristiche fisiche e tecniche diametralmente opposte, sembrano incarnare alla perfezione il prototipo del cestista moderno, Nikola Jokic sembra essere sbarcato sul parquet dell’NBA direttamente da un'altra epoca. Serbo, classe 1995, Jokic sta letteralmente riscrivendo il concetto di centro e sta rivoluzionando il gioco stesso. In una lega dominata da incredibili atleti, con la sua “lentezza”, con il suo fisico non proprio statuario, "The Joker" sta dimostrando che nel basket moderno l’intelligenza cestistica, la visione di gioco e le mani fatate possono fare ancora la differenza. Il serbo, in questo inizio di stagione, sta sfiorando la tripla doppia di media e, viaggiando con 20 punti, 10 rimbalzi ed 8 assist a partita, sta trascinando i suoi Denver Nuggets al primo posto nella sempre più competitiva Western Conference.
Ad oggi, infatti, i Nuggets sono primi nella Conference occidentale, con una vittoria di vantaggio sui campioni in carica Golden State Warriors e ben due vittorie di vantaggio sugli Oklahoma City Thunder della coppia Westbrook-George e sui Portland Trail Blazers di Lillard e Nurkic. Ciò che sta maggiormente sorprendendo tutti gli addetti ai lavori è la semplicità con cui Jokic domina le partite ed i propri avversari: il serbo sembra essere sempre sotto controllo, sia in fase offensiva che in fase difensiva e, come rimarcato anche da Sportando, sembra aver ulteriormente migliorato le proprie doti da passatore e da tiratore da tre.
In una lega da sempre dominata da atleti statunitensi, il vento sembra essere definitivamente cambiato e sempre più spesso giocatori cresciuti cestisticamente in Europa riescono ad imporsi anche sui campi NBA. Non è un caso, pertanto, che anche i nostri Marco Belinelli e Danilo Gallinari stiano riscuotendo sempre più successo e sia ormai generalmente riconosciuti come giocatori di assoluto valore, capaci di condizionare il gioco ed il destino della propria Franchigia. La sensazione, in ogni caso, è che questo processo di “Europeizzazione” del Basket NBA sia solo all’inizio e che nei prossimi anni, sempre più spesso, sentiremo parlare di giocatori europei capaci di dominare anche in terra statunitense.