Pallacanestro Trieste, Emanuel Terry ''Dopo soli due giorni ho la sensazione di essere in una famiglia''

Dopo la firma e l’annuncio avvenuti nella giornata di martedì, Emanuel Terry ha proseguito a ritmo spedito il suo inserimento in quel di Trieste, città e squadra scelte dal lungo di Birmingham per proseguire la propria carriera dopo l’esperienza fatta a inizio stagione in Corea del Sud ai Samsung Thunders di Seoul: “Non avevo mai sentito parlare di Trieste, è stata un po' una scelta alla cieca, ovviamente ho fatto le mie ricerche come faccio sempre quando viaggio. Decisiva è stata la chiacchierata che ho fatto con Javonte. Siamo amici, l'ho conosciuto qualche anno fa durante una Summer League e quando gli ho chiesto cosa pensasse mi ha detto di cogliere l'occasione al volo. Mi ha detto che sarà una bella esperienza e di fidarmi dell'ambiente, che il posto è meraviglioso: che la squadra ha bisogno della mia energia e che qualunque cosa riuscirò a fare sarà di aiuto. Sinceramente non vedo l'ora di far parte di tutto questo” ha raccontato a Lorenzo Gatto su "Il Piccolo" l’ex Orleans e Phoenix Suns, deciso a ripagare quanto prima la fiducia datagli da coach Legovich.

“Marco Legovich è una gran persona. Avevo già parlato con lui un paio di volte quando ero ancora in Corea del Sud, è molto contento di avermi portato a bordo. Mi ha solo chiesto di giocare duro e determinato. Ho questa bellissima sensazione che quando una persona, fra tutti gli individui che ci sono nel mondo, sceglie me, io devo rispondere facendo del mio meglio per far rimanere questa squadra forte almeno quanto lo è ora, perché è forte indipendentemente da quello che potrebbe sembrare dalla classifica. Io devo solo far trasparire la persona che sono per essere d'aiuto, e ringrazio il coach per aver avuto la fiducia nel credere che io possa fare tutte queste cose”.

Il rendimento e l’efficacia di Terry in campionato però non passeranno solo dalla conoscenza pregressa dell’allenatore giuliano ma anche da come e quanto velocemente i compagni favoriranno il suo ingresso nei meccanismi di squadra, una dinamica questa sulla quale, a sentire Terry, tutti in casa biancorossa si sono già prodigati: “Sono stato accolto alla grande dai compagni di squadra. Quando vai in una nuova squadra, e l'ho fatto molte volte negli ultimi cinque anni, devi ricominciare ad imparare gli schemi, e devi farlo nel giro di pochi giorni. I miei compagni di squadra hanno fatto un grandissimo lavoro per rendermi semplice il processo, per assistermi nel capire le diverse posizioni, per inserirmi nel sistema. Il modo di giocare qui mi ricorda quello al quale ero abituato ai tempi del college, molto pick and roll, molti giochi in uscita dai blocchi. Il coach e i compagni hanno fatto di tutto per accelerare l'inserimento, mi hanno dato il libro degli schemi, un sacco di carta, un sacco di filmati già prima che arrivassi, hanno risposto a qualunque domanda facessi loro”.

In Italia e in Serie A, infine, Terry avrà modo di incrociare nuovamente il suo percorso con volti a lui noti: “Conosco un paio di giocatori delle altre squadre: JaCorey Williams, che incontrerò proprio domenica quando Napoli arriverà a Trieste, e Ky Bowman. È divertente vedere come il mondo della pallacanestro sia così piccolo e ci sia una così bella atmosfera. Girando per il mondo per tanti anni prima o poi ti imbatti in vecchi compagni di squadra, gente che non vedevi da tempo, ti fai nuovi amici. Anche se non conoscevo nessuno dei nuovi compagni di squadra, dopo soli due giorni ho la sensazione di essere in una famiglia, dove ognuno è legato agli altri, ed è veramente bellissimo farne parte”.

Fonte: ufficio stampa Pallacanestro Trieste 

© Riproduzione riservata
https://www.basketmarche.it/assets/img/easy_assicurazioni_728_90.jpg

Ti potrebbe interessare anche:

Segui:
su Facebook!