
Intervistato da Basket on ER su Icaro Tv, coach Attilio Caja ha trattato diversi temi tra cui gli addii di Sabatini, Bolpin ed Aradori. Queste le sue parole a riguardo riportate da:
Su Sabatini
"E' opportuno fare chiarezza. Io sono arrivato il 20 novembre, lui era fuori per infortunio e si è ripresentato a inizio maggio, mentre facevamo i playoff. Era impensabile potesse rientrare in quel momento. Poi lui mi ha chiamato personalmente, mi ha chiesto di rimanere perchè aveva il desiderio di rendersi utile: la mia idea è quella di fare altre scelte, e glielo ho detto. Poi mi ha mandato un vocale, che ancora conservo, dove ripeteva di voler restare in un ambiente che gli è piaciuto, e gli ho ripetuto che sono state fatte altre scelte. Poi mi hanno detto di certe sue cose scritte, e ho pensato che forse è stato un omonimo. O quando un ragazzino fa la corte ad una ragazza, e quando questa gli dice che non è il suo tipo lui reagisce dandole della poco di buono. Altrimenti non si spiega come mai prima mi abbia mandato messaggi e poi abbia parlato di un brutto ambiente".
Su Bolpin
"Bolpin aveva una uscita, è un professionista: con me ha giocato 32' di media, ha temuto di avere un minutaggio ridotto stando dietro ad un americano ma questa è stata una nostra scelta legittima. Lui ha valutato che avrebbe avuto meno spazio, ha fatto un'altra scelta".
Su Aradori
"Ho sempre gratitudine per chi lavora con me, e l'anno scorso anche grazie a lui siamo arrivati ad un soffio dalla finale. Quest'anno è andata un po' meno bene, ma resta la gratitudine. Poi si fa un percorso, si fanno scelte che possono essere giuste o sbagliate, ma nulla cancella il passato. Anzi, lo ringrazio per questi due anni passati assieme: è stato un ottimo giocatore, ci ha portato a ottimi risultati. Ad altri giocatori le scelte sono state comunicate telefonicamente tramite i loro procuratori, mentre con l'agente di Pietro c'è stato un incontro di persona: sono state spiegate le motivazioni prima ancora del saluto della società. Tutto può essere giusto o sbagliato, ma la correttezza c'è stata".