Npc Fara in Sabina, la replica di coach Luca Colantoni dopo i fatti della gara contro Viterbo

Vi scrivo in merito all’ Articolo dell’"D Regionale: le decisioni del giudice sportivo, un allenatore salta due partite". Ebbene quell’allenatore minaccioso sono io, mi chiamo Luca Colantoni di Rieti, sono un ex - giocatore ed ho militato per 30 anni in quasi tutte le categorie dalla serie A a scendere, da 14 anni per non abbandonare il campo sono diventato allenatore fino ad acquisire la tessera di allenatore nazionale e in seguito quella di formatore CNA di II° livello. Dal 30 Novembre 2018 sono subentrato alla guida della compagine della NPC Fara Sabina militante nel campionato di Serie D Regionale Umbria ottenendo un inaspettato exploit di 9 partite vinte su 11 disputate fino alla partita di Domenica scorsa 17 Febbraio giocata in casa contro Viterbo dove sono accadute cose inaudite per il mio modo di pensare.

Ho sempre allenato categorie giovanili d’eccellenza durante le quali oltre al lavoro tecnico mi sono state riconosciute ottime doti educative, non sono sicuramente mai stato squalificato e non ricordo di aver preso falli tecnici. Riguardo all’ultima partita in casa mi sento in dovere di chiarire come sono andate le cose anche per non passare per l’orco cattivo che minaccia gli arbitri, ed andiamo ai fatti: a metà partita uno degli arbitri mi assegna un fallo tecnico per aver detto ad un mio giocatore e precisamente il play che ha il numero 14 che il fallo nell’azione precedente non era stato dato a lui ma al numero 15 della mia squadra, gliel’ho detto con po’ di veemenza perché era la terza volta che diceva che il fallo gli era stato dato erroneamente.

Lo stesso arbitro riconosce in seguito di aver frainteso pensando che mi rivolgessi a lui, la partita segue punto a punto fino a quando riusciamo ad andare avanti di sette lunghezze, Viterbo non ci sta e complici una situazione falli pesante per noi e diverse decisioni arbitrali discutibili si rifà sotto fino ad allungare ed andare avanti di 4 ad una manciata di secondi dalla fine. Con palla in mano e ormai a partita finita il coach di Viterbo, al quale riconosco la sportività e ringrazio per essere venuto a chiedere alla fine dell’incontro il motivo dei tecnici, dice al suo portatore di palla di chiudere lì la partita senza andare a canestro e mentre ci accingiamo a stringerci la mano e a salutarci in mezzo al campo come sempre esigo dai miei giocatori, il play viterbese che forse non ha sentito le indicazioni del proprio coach, va verso il canestro ma viene fermato dal mio play fallosamente.

Nessuno si è lamentato, solamente chi ha commesso il fallo a distanza di un metro dalla panchina nostra si rivolge all’ arbitro Ferri dicendo le testuali parole : “anche questo mi fischi!?“. A tal punto sempre uno degli arbitri ad un centimetro dal viso del ragazzo che preciso è del 1998 (uno dei due “vecchi“ della mia squadra) gli urla “ti faccio smettere di giocare ti mando a casa subito hai capito?“ ripetendolo più di una volta. Vedendo tale arroganza e prepotenza sono andato in difesa del mio giocatore dicendo all’arbitro che non poteva comportarsi in un modo così irriguardoso tra l’altro con un giocatore di neanche 20 anni.

Questo entrando in campo per un metro e così prendendo il secondo fallo tecnico, e conseguente espulsione, per invasione di campo fischiato dall'altro arbitro. Ho abbandonato immediatamente il campo e a fine partita sono andato dagli arbitri e ho detto loro che avrei riferito del loro operato a chi di dovere e così ho fatto. La mia minaccia se così la si vuole definire è stata questa: di informare dell’accaduto chi di competenza. Gli arbitri però giocando d’anticipo hanno scritto a referto ciò che volevano ed alla fine sono io l’omaccione minaccioso.

A fine partita oltretutto sempre uno degli arbitri mi ha dato anche dell’incompetente chiedendo ad alta voce chi mi avesse rilasciato la tessera di allenatore e suscitando stupore e incredulità nei tifosi Farensi e Viterbesi (ci sono decine di testimoni compreso un allenatore presente e ci sarebbe anche il video dell’intero accadimento che però non può essere prodotto come prova). Tanto dovevo per chiarezza e dovere di cronaca. Vi ringrazio e cordialmente Vi saluto.

Luca Colantoni

 

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