Aurora Jesi, Riccardo Pederzini ''Sono venuto a Jesi per vincere, darò il massimo per l'Aurora'

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Classe 1989, Riccardo Pederzini è l’asso nella manica di una Aurora Jesi, che riparte dalla Serie B dopo venti anni e passa nella massima serie. Acquisto doc quello messo a segno dalla società jesina, l’ala made in Bologna ha un curriculum da vendere, ma soprattutto una percentuale al tiro che sfiora il 90% nell’area centrale: solo contro Jesi lo scorso anno nel girone di andata da solo aveva totalizzato 16 punti nel match terminato all’over time. Oltre due metri e dieci anni di esperienza sul campo fanno di lui una delle future colonne portanti della stagione aurorina: arrivato direttamente da Bakery Piacenza, Pederzini si rimette in gioco puntando in alto, molto in alto. Intervistato in esclusiva dalla nostra testata, il giocatore che vestirà la maglia numero 13 si è presenta pubblico jesino come uno di quelli abituato ai derby, d’altronde per un bolognese non può che essere così.

- Hai parlato della trattativa estiva dicendo che si è svolta con “viva insistenza”. Come mai alla fine hai scelto Jesi?
"Ho scelto Jesi perché so quanto questa società ha fatto per il basket, so quanta gente appassionata c’è a Jesi e posso capire l’importanza che questo anno ha per loro dopo la retrocessione della scorsa stagione. Sono un ragazzo a cui piacciono le sfide, e dopo aver parlato con il coach non ho esitato a firmare, sperando di poterli aiutare nella loro rinascita."

- Jesi, storica realtà societaria, in questo momento non sta però vivendo un periodo facile dopo la recente retrocessione. Che cosa ti senti di dire ai tifosi jesini, anche se ancora non ti conoscono?
"Ai tifosi vorrei dire di starci vicino e di essere il nostro sesto uomo, so però che non sarà facile attirarli al palazzo perché giustamente in questo momento potrebbero sentirsi feriti, essendo abituati a vedere campioni scendere con la loro maglia del cuore... io spero davvero di riuscire insieme ai miei compagni di riattivare la loro passione come negli ultimi anni creando un ambiente che aiuterà tutti, e soprattutto metterà noi giocatori nelle condizioni di fare e dare sempre il meglio."

- Proprio come Jesi vieni dalla serie A2, dove indossavi la maglia Bakery Piacenza. Che legame hai oggi con questa società?
"Vengo da un anno di A2 con una società dove l’anno prima ho vinto il campionato di serie B, ho vissuto momenti indelebili sia in positivo che in negativo. Spesso le cose non vanno come ci si augura e tutto quello fatto fino a quel momento passa e viene dimenticato, questa forse è la cosa che più mi ha fatto male ma non scorderò mai questi due anni in Bakery."

- Voltata pagina, qual é l’obiettivo stagione con l’Aurora Jesi?

"Io se sono andato a Jesi è perché voglio vincere, non mi accontento di fare un buon campionato il mio obiettivo è vincere, poi se non ci riusciremo sono sicuro comunque che avrò dato il massimo per questa maglia."

- La prossima stagione sarà ricca di derby, ma per i vostri tifosi uno su tutti è fondamentale da portare a casa. Sei pronto?
"Vengo da Bologna quindi sono abituato all’aria del derby. Ne ho giocati tanti gin fa quando sono bambino e sono davvero carico di poter rivivere e respirare ancora quella tensione che solo un derby ti dà."

- Ci sono giocatori che ritroverai da compagni o da avversari in questo campionato di serie B (anche se ancora non sono stati stabiliti i gironi?
"Gioco in queste categorie ormai da dieci anni e posso dire che, a grandi linee, conosco più o meno tutti. Con alcuni ho rapporti speciali con altri no, fa parte del gioco, però sono contento di avere in squadra gente come Bottioni, Magrini e Casagrande. Li conosco tutti e tre, e per questo spero di instaurare un rapporto speciale anche con loro."

Nicoletta Canapa

 

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