Pergola Basket, Matteo Tagnani pronto a guidare la squadra verso una storica vittoria

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Si può dire con tutta tranquillità che il Pergola Basket sia una delle società minors per antonomasia. All’estrema periferia della provincia di Pesaro e Urbino, lontana e mal collegata da tutte le città più grandi della regione. Un classico borgo dell’entroterra in calo demografico e industriale, 5.900 anime per l'ufficio anagrafe, ma se ti fai un giro per il paese sembrano almeno la metà. L'obiettivo di questa squadra alla fine di ogni estate è quello di racimolare gentaglia per poterla fare, appunto, la squadra. Il suo obiettivo sportivo è sempre stato il penultimo posto dell’ultima divisione possibile, con l'aiuto delle mura amiche in quelle una/due/tre serate di grazia all'anno. Infatti la nostra palestra è, diciamo, particolare. La linea del tiro da tre si interrompe a metà per mancanza di spazio, il campo è più stretto e più corto, evidentemente ideato in un periodo storico in cui il gioco dagli angoli e da fuori era superfluo. In trasferta si andava in 7 o 8, con almeno 2 o 3 giocatori che avevano preso la palla a spicchiI in mano per la prima volta l'estate prima. Quando si giocava con il Pergola era una formalità.

Ma quest'anno ci deve essere stato un qualche allineamento di pianeti, a settembre eravamo una quindicina di scalzacani grazie a tutti gli esuberi provenienti dalla vicina cittadina di Cagli, ognuno con una storia personale e sportiva differente. Dopo un paio di settimane di preparazione, un nostro amico e dirigente ci dice "potrei portare un mio collega".
Noi tutti ci immaginavamo il 40enne con la pancetta che giocava al campetto ai tempi dell’istituto tecnico. Quel ragazzo di 32 anni era invece Matteo Tagnani, “famoso” (per qualcuno) giocatore di serie C e D, miglior marcatore in entrambe le serie. Un giocatore che potrebbe guadagnare 6/7/800 al mese con la pallacanestro. Una persona che per qualche motivo il destino ci ha portato sopra quel linoleum scalcinato.

Il resto è già storia, con quasi 26 punti di media ci ha trascinato a giocarci il nostro primo titolo (non di campionato, ma la coppa di metà classifica, la mitica "Coppa del Centenario", che per noi è come la coppa del mondo". Ha portato mentalità alla Kobe/Jordan, qualche ragazzino ha persino smesso. Vietato farla fuori dal vaso, poche cazzate. Ha cambiato numero durante la stagione, al momento gioca con la 17, in memoria del suo amico Andrea Sciarrini, venuto a mancare poche settimane fa.
Lunedì 30 maggio abbiamo giocato e vinto gara 1 delle finals e lui ne ha messi 57, da record, proprio con quel 17 sulle spalle e nel cuore.
Martedì avremo gara 2 e speriamo possa essere finalmente la volta buona per vincere qualcosa a Pergola. Noi avremo bisogno di lui, e forse, anche lui un po' avrà bisogno di noi.

Fonte: Pergola Basket

 

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