In sala stampa esordisce chiedendo addirittura scusa per la performance di gara 4, Valerio Amoroso, totem della Poderosa che domenica 20 maggio 2018 chiude con onore una stagione da incorniciare. E subito a parlare dell’ultimo faccia a faccia contro Trieste:
“Loro sono una squadra completa e lunga; se gioca male uno c’è chi lo sostituisce. Oggi a noi serviva quel qualcosa in più che purtroppo non abbiamo trovato perché eravamo veramente stanchi. La voglia c’era ed è stato difficile recuperare i 16 punti del primo quarto. Probabilmente se un fischio oggi fosse stato diverso avremmo parlato di altro, ma è anche vero che se eravamo esausti oggi, mercoledì (ind. Ev. gara 5) lo saremmo stati ancora di più. Trieste è davvero una buona squadra, e noi abbiamo dimostrato di essere alla loro altezza e di poter fare una pallacanestro di alto livello.”

Ma nel capitano è ancora forte l’amaro in bocca per la seconda partita a Trieste.
“Se gara 2 fosse andata in maniera diversa, probabilmente adesso parleremmo di qualcosa altro.”

Tanta sana rabbia in campo, soprattutto nella seconda metà di gara, dopo qualche fischio dubbio, in te ma anche nel più tranquillo Rivali. Che è successo?
"Se stai bene e hai le forze per reagire ti arrabbi anche di meno, ma io penso che sia un discorso abbastanza logico: è meglio che in A1 ci vadano squadre come questa, che hanno soldi e tifo. Poi il campo parlerà un’altra volta, non stasera. Ogni volta che abbiamo giocato bene contro una grande squadra, sarà il caso, ma abbiamo sempre avuto dei fischi un po’ particolari. Gara 2, ad esempio, abbiamo dominato, però nonostante questo si arriva agli ultimi minuti con tanti fischi dubbi. Non si può parlare di arbitri scarsi, perché sono bravi, ma a maggior ragione è preoccupante."

Parlando di Trieste hai citato soldi e tifo, ma questa sera al Palasavelli c’erano 2000 spettatori. Partendo da una diversa base economica, quindi, potrebbe davvero essere tutto possibile.
“Io spero di ripartire, prima di tutto!” sdrammatizza il capitano, che poi torna serio: “Speriamo di ripartire da questa base, e magari con anche qualcosa in più. Era difficile ricominciare da capo, dopo che un’altra società ha avuto problemi; per questa stagione invece il merito è della società, del marketing e di tutto il lavoro della Poderosa. Giù il cappello anche per la splendida annata che abbiamo fatto.”

E poi si passa ai ringraziamenti di rito…
“Non smetterò mai di ringraziare i miei giocatori, in assoluto, ma anche i presidenti che hanno organizzato tutto questo perché hanno messo insieme una squadra ottima, ma anche uno staff di primissimo livello. Ed i risultati li abbiamo visti al palazzetto. Speriamo che migliori sempre di più.”

Ad Amoroso abbiamo anche questo qualcosa in merito al futuro imminente…
“Era giusto finire un’annata, prendersi qualche giorno per pensare e poi rimettersi a tavolino. Mancano solo alcuni dettagli contrattuali, ma ci siamo.”

E sempre a proposito di 2018/2019, c’è qualche compagno di squadra in particolare che speri di ritrovare? 
Dall’alto della sua saggezza il capitano Amoroso invita tutti i giovani a rimanere, in particolar modo Maspero e Treier che hanno finalmente trovato il loro spazio vitale nella “rosa gialloblu”. “Secondo me è meglio prendere qualche soldino in meno, ma rimanere in una squadra che ti ha lanciato e in cui puoi continuare a farti vedere”.

Cosa apportare alla Poderosa del prossimo anno?
Seraficamente Amoroso risponde che una delle caratteristiche richieste della “prossima Poderosa” sia la lunghezza, per evitare che giocatori come lui siano in campo le mezzore, e permettere invece che ci sia qualcuno fra le seconde file disponibile a fare un minutaggio più lungo.

Circolano diverse voci su Ceccarelli. Un tuo messaggio da capitano?
“Abbiamo passato un anno fantastico, con tante soddisfazioni. A parte i primi momenti in cui ci siamo capiti e chiariti, per il resto siamo due persone che vogliono vincere: sono contento per lui se va in un posto dove si troverà meglio. Sono contento per lui se resta.”

Nicoletta Canapa