Coach Furio Steffè ha vissuto due anni importanti della sua carriera a Palestrina, tra il 2008 ed il 2010 nell’allora serie A dilettanti e per questo sarà una partita particolare per lui quella di domenica pomeriggio (ore 18, palasport di via Martiri d’Ungheria) contro la Citysightseeing Palestrina.

Coach, avrà già studiato a fondo le qualità di questa Citysightseeing, immagino.

Abbiamo visionato in video la partita di domenica scorsa contro Rieti ma li avevo visti giocare anche in altre partite scoutizzando le avversarie. È una squadra che ha nel gruppo la propria forza. Come ho detto anche ai ragazzi, loro e Senigallia sono le compagini che stanno esprimendo il miglior gioco al momento. E ciò deriva da un lavoro di anni di costruzione di un gruppo. Tra l’altro, del gruppo attuale di Palestrina conosco diversi giocatori per averli avuti nei miei due anni lì: Rischia e Rossi hanno esordito con me, poi anche Vitale e Gagliardo.

Che ricordi hai degli anni a Palestrina?

Anni bellissimi, con un palazzetto molto caloroso. Per me la pallacanestro è un’esperienza di vita oltre che di lavoro e quella in Lazio è stata molto bella. Ci sono tanti amici che rivedrò volentieri. Verrà qualche centinaio di tifosi, l’ambiente sarà caldo, la sfida sarà anche sugli spalti per incitare ognuno i propri beniamini.

Temi contraccolpi psicologici dopo il ko di Giulianova?

Dipende da come sapremo leggerla. La prova di maturità arriva proprio in questo momento, nell’affrontare le difficoltà. Ho letto poco tempo fa il libro di Ettore Messina sulla sua esperienza in Nba. In un passaggio lui dice di essere colpito da come giocatori di altissimo livello, che hanno vinto tanto, affrontano le vittorie e le sconfitte analizzando i propri errori e non andando a cadere in un discorso di colpe. Prendersi le proprie responsabilità è la chiave, all’interno di un gruppo, per far funzionare le cose. 

Ufficio Stampa S.S.D. Poderosa Basket Montegranaro