Civitanova, Matteo Fabi ''Contento per il mio esordio. La squadra sta pagando i troppi infortuni''

La nota più lieta emersa dal match perso sabato scorso sul campo di Padova è stata sicuramente la prestazione di Matteo Fabi. Al suo secondo esordio in canotta virtussina, il play portoelpidiense ha contribuito in maniera importantissima, al di là dei 9 punti siglati, dimostrandosi già rodato e pronto a dare ciò che serve alla Rossella per centrare la salvezza, ormai obiettivo primario della squadra biancoblu. «Il dubbio sulla mia condizione c’era, ma devo dire che sin da quando ho iniziato ad allenarmi col gruppo il mio corpo rispondeva bene, per cui sabato comunque ero fiducioso – racconta Fabi – ho cercato di essere il più concentrato possibile e ho dato tutto quello che avevo. Non pensavo di stare così bene anche a livello di gambe, sono contento sotto questo punto di vista».

Peccato per quella bomba sulla sirena dei regolamentari, che sarebbe state la ciliegina sulla torta della sua prestazione, ma soprattutto la firma in calce su una vittoria che avrebbe potuto svoltare il finale di stagione civitanovese. «Sono contento di non averci pensato neanche un attimo, quando ho preso la palla era sicuro e convinto del tiro che volevo prendere – svela il numero 6 della Rossella – non c’è molto altro da commentare: sarebbe stato meglio fare canestro, ma purtroppo è andata così».

Ovviamente Fabi, prima di diventarne parte, ha seguito da fuori la stagione della Rossella e può essere quindi un osservatore privilegiato sulle difficoltà che la squadra ha incontrato in questa stagione. «E’ chiaro che in primis manca qualche giocatore – il riferimento è all’infermeria quindi per l’esterno biancoblu – personalmente è ovvio che vivo un po’ l’entusiasmo di essere appena tornato in campo dopo tanto tempo e tutto quello che ho passato, ma mi rendo conto che per la squadra sia pesante andare avanti con qualcuno sempre fuori. Questo è l’elemento chiave, anche perché poi sono i dettagli che fanno la differenza durante le partite e invece queste assenze sono elementi molto pesanti».

Era un Fabi sicuramente molto diverso quello che arrivò a Civitanova nell’estate 2012 e che affrontò da protagonista l’ultima stagione in B di quella Virtus, che si salvò sul campo per poi chiedere l’autoretrocessione in Serie C per motivi economici. «L’analogia con quella stagione c’è e sta nel fatto che dovremmo giocarci in volata la salvezza – rimarca Fabi – rispetto a quella stagione probabilmente chi è cambiato di più sono io. Perché qui ho ritrovato la società seria, familiare e dove si lavora bene di otto anni fa, mentre io ero un’altra persona oltre che un altro giocatore, ero giovane di 21 anni che stava iniziando la sua carriera. Quella volata salvezza fu emozionante ma anche pesante, per cui prepariamoci perché sarà così anche questa e allacciamo le cinture».

Cinture allacciate in vista del ritorno a casa, sabato pomeriggio (palla a due ore 18), per il match contro una Rucker San Vendemiano che va un po’ ad alti e bassi in questa stagione. «Li ho affrontata lo scorso anno con la maglia di Crema ed era una squadra sicuramente molto importante – ammonisce Fabi – quest’anno avendo iniziato in un altro girone non ne ho seguito nei dettagli l’andamento, ma molti nomi sono gli stessi della scorsa stagione e sono tutti di giocatori molto forti per la categoria. Chiaro però che in questa fase della stagione i valori, a parte per qualche corazzata, contino relativamente: conta chi ha più voglia di vincere per raggiungere i propri obiettivi. Non penso sia facile per una squadra forte come la loro pensare di venire qui contro una sì in difficoltà ma che si vuole giocare la salvezza col coltello tra i denti. Dobbiamo fare leva su queste motivazioni».

Fonte: ufficio stampa Virtus Basket Civitanova Marche 

 

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