Treviso Basket, Alessandro Zanelli ''Sarebbe importante non disperdere il lavoro fatto. A me piacerebbe restare''

Non senza qualche sofferenza, al termine della stagione regolare della Serie A UnipolSai 2022/23 la NutriBullet Treviso ha centrato la salvezza chiudendo con l’undicesimo posto in classifica e un record di 12 vinte e 18 perse. L’obiettivo minimo dell’annata, dunque, è stato conseguito e in questo un ruolo importante lo hanno avuto sia Paulius Sorokas che il capitano Alessandro Zanelli, entrambi trascinatori (non solo tecnici) nei momenti più complessi vissuti dalla compagine veneta.

“Sono abituato ad iniziare male. E certo, quella sconfitta iniziale contro Reggio Emilia non è stato un grande momento, tutt'altro. Sinceramente non ho mai avuto paura di retrocedere, vedevo bene che il lavoro che svolgevamo durante la settimana in palestra era buono, i risultati dovevano per forza arrivare. Vedevo il lavoro che facevamo durante la settimana, credevo nei nostri mezzi. È stato un campionato strano. A parte Milano quelle sopra di noi le abbiamo battute al meno una volta, poi però spesso abbiamo perso con le altre per cui un po' di amaro in bocca ci è restato, avrebbe potuto essere una classifica migliore. È che ad ogni giornata non si sapeva chi poteva vincere o perdere, ogni volta una battaglia, le stesse big hanno perso parecchio” ha dichiarato a "La Tribuna di Treviso" il lungo baltico, autore quest’anno, nonostante gli alti e i bassi, delle sue migliori cifre in Serie A.

“Non ho mai giocato così bene come a Treviso, mi sono trovato bene con tutti e ho avuto tanta fiducia, conoscevo i trucchi del mestiere, non soffro la fisicità degli avversari in area perché ormai tutti gli attaccanti si aprono sulla linea da 3 per ricevere il pallone e tirare” ha proseguito un Sorokas rimasto piacevolmente colpito dalla forza del gruppo e dalla serenità di coach Marcelo Nicola.

“Non abbiamo mai avuto una lite, solo dei confronti chiari ed aperti. L'obiettivo di ciascun giocatore è sempre quello di aggiungere o togliere qualcosa per il bene della squadra. E anche il rapporto con coach Nicola è stato eccellente, lui è stato un grande giocatore, ha un atteggiamento sempre positivo ed equilibrato, ci si può parlare senza problemi. Ci ha sempre lasciato segnali positivi e ha mantenuto la calma in tutti i momenti. La sua forza è l'equilibrio e l'ascolto, è molto aperto al dialogo e ogni giocata la studiamo assieme a lui. Per dire, dopo aver battuto la Virtus ci ha fatto fare pesi e tiro. Ed in partita però si fa assolutamente sentire, ci dà una spinta in più. Se posso aggiungere, un grazie lo darei anche a tutto lo staff medico e ai nostri fisioterapisti, bravissimi: se ci siamo salvati il merito va anche a loro”.

Sorokas ha poi parlato di quelli che potrebbero essere i suoi prossimi passi: "Il mio futuro dopo la pallacanestro? Non mi vedo allenatore: mi piacerebbe diventare un organizzatore di eventi”.

Sul capitolo “futuro” è intervenuto poi anche Alessandro Zanelli mostrandosi sostanzialmente d’accordo con il compagno di squadra: “Sarebbe importante non disperdere il lavoro fatto quest'anno con un gruppo rinnovato ma già solido. Aspettiamo un po' di giorni, la società deve regolarsi sul budget e sulle questioni tecniche. A me piacerebbe restare, è ovvio. Ma guardo anche più in là, a quando smetterò di giocare: potrei mettere a frutto gli studi in Economia diventando manager sportivo, anche se sogno un bar in spiaggia ai Caraibi da gestire in allegria”.

Prima di emigrare ai Caraibi però l’ex Brindisi ha ancora tanta pallacanestro da giocare davanti a sé e certamente potrà farlo forte dell’esperienza maturata quest’anno in una stagione affatto semplice: “È stata la stagione più complessa della mia carriera. Abbiamo dieci giorni di vacanza prima di tornare in palestra per gli allenamenti di fine stagione e per gli impegni estivi. Ma ora posso dire che non avevo mai vissuto una stagione così. Senza due nazionali e Adrian Banks più vari acciacchi, la preparazione è stata più lunga e complicata. Iniziare con due sole vittorie nei primi dieci turni non è stato agevole, poi certo abbiamo voltato pagina. Il punto di svolta? Direi Verona. Eravamo spalle al muro, giocavamo in trasferta, all'andata avevamo perso in casa nel nostro momento peggiore. Ma la nostra forza è emersa prima, quando sembrava non riuscissimo ad ingranare: siamo rimasti sempre compatti come gruppo, mai uno screzio, sempre tutti assieme. Sin dall'inizio abbiamo fatto gruppo fuori dal campo uscendo a cena tutti assieme. Merito anche di stranieri come Sorokas e Banks che da tanto tempo giocano in Italia e si sono perfettamente integrati nel nostro ambiente. Banks lo conosco bene, dai tempi di Brindisi. È un leader, un trascinatore. Io invece sono un play vecchia scuola, mi è sempre piaciuto imbeccare i compagni invece di prendere soluzioni personali. Qualche volta ci siamo anche scambiati i ruoli, come avvenuto nel finale contro la Virtus. Che partita, indimenticabile”.

Quello contro le V Nere resta certamente uno degli incontri più esaltanti della stagione ma, assieme a questo, non sono mancati momenti più duri: “Gli unici timori li ho avuti dopo quei due ko a Napoli e Scafati, tra novembre e dicembre: perdendo quelle due partite ho temuto davvero che non potessimo farcela. Anche le due sconfitte con Varese, entrambe nel finale, sono state particolarmente brucianti. Specie la seconda a inizio aprile, vincendo quella avremmo probabilmente avuto una salvezza più agevole. Ma anche lì è emersa la serenità del gruppo ed in particolare di Iroegbu che nonostante il 2/20 al tiro non si è demoralizzato”.

La forza e la professionalità di quest’ultimo, al pari di quelle di altri elementi a roster come Cooke (“professionista serio, ha lavorato sodo dall'inizio alla fine, ad ogni partita si presentava pronto e contro Napoli è stato fondamentale”), hanno permesso a Treviso di allontanarsi dalle zone più calde della classifica e, per qualche tempo, mettersi anche nella posizione di sognare qualcosa di più.

“Ad un certo punto avevamo quasi pensato ai playoff. Specie dopo l'inizio del girone di ritorno con tre vittorie su quattro gare. Poi sono arrivate le batoste a Trieste e Brindisi che hanno rimesso tutto in discussione per la salvezza”. 

Fonte: Lega Basket

© Riproduzione riservata
https://www.basketmarche.it/assets/img/easy_assicurazioni_728_90.jpg

Ti potrebbe interessare anche:

Segui:
su Facebook!