
Tentativo di riconciliazione tra coach Spiro Leka ed i tifosi della VL Pesaro. Nella giornata di ieri l'allenatore biancorosso ha incontrato, infatti, una rappresentanza della curva nel tentativo di spiegarsi dopo quanto avvenuto al termine della gara vinta a Verona. Queste le parole dell'allenatore riportate da Il Resto del Carlino - Edizione Pesaro:
"Ho detto loro che a Pesaro sono venuto in missione e per amore perché qui sono a casa mia. Accetto tutte le critiche a livello tecnico che volete farmi, ma se è vero che sono uno di voi chiedo rispetto a livello umano, altrimenti divento una bestia. Dire leccaculo a uno che viene dai Balcani è il peggior insulto, ma comunque io quello striscione non l’ho visto altrimenti non avrei mai ringraziato i tifosi in sala stampa perché, appunto, non sono un leccaculo. Quando poi in pullman me l’hanno riferito, mi sono sentito offeso due volte, perché quell’insulto arrivava dalla mia gente.
Quello che ho detto nel cerchio coi giocatori, come ho spiegato a un tifoso che mi aveva scritto durante il viaggio, era riferito a un gruppetto di veronesi che ci ha gridato contro per tutta la partita. In ogni caso, non concepisco da parte dei pesaresi esporre uno striscione con scritto indegni e poi tifare per la maglia: se si tifa, si sostengono i giocatori".
Photo Credits: ML World di Matteo Longoni