Scafati Basket, Patron Longobardi ''Se non giocheremo a Scafati, chiuderemo definitivamente i battenti''

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Nella conferenza tenuta quest’oggi nella sala stampa del PalaMangano (in diretta anche sulla pagina Facebook ufficiale del club) e svoltasi alla presenza di una larga rappresentanza di amministratori locali, si è discusso innanzitutto della procedura di agibilità della struttura di Viale Della Gloria, attualmente non in grado di accogliere le gare interne del sodalizio gialloblù nel campionato di massima serie italiana.

Ancora in isolamento perché affetto da covid-19, il primo a prendere parola tramite collegamento telefonico è stato il sindaco di Scafati Cristoforo Salvati: «Oggi è stata approvata in giunta una variazione di bilancio che ci ha permesso di stanziare ben 120 mila euro sul capitolo PalaMangano, affinché vengano eseguiti quanto prima i lavori necessari all’adeguamento della struttura per il campionato di serie A. A tali somme vanno poi aggiunti i 60 mila euro di un finanziamento regionale teso ad eseguire i lavori di impermealizzazione. Far giocare la serie A a Scafati è una questione di primaria importanza, per cui ci siamo attivati tempestivamente proprio allo scopo di mostrare vicinanza all’imprenditoria locale che investe nello sport e nei confronti della città. Quando ho dovuto firmare delle ordinanze in deroga per far disputare le gare al PalaMangano non mi sono mai tirato indietro, proprio per il senso di responsabilità e di forte appartenenza ai colori sociali che mi contraddistingue. Ora dobbiamo rappresentare nel migliore dei modi la città nel campionato di serie A. Stiamo velocizzando le procedure, faremo di tutto affinché le gare interne si svolgano sin da subito al PalaMangano».

A rappresentare il primo cittadino nella conferenza stampa è stata il vicesindaco Serena Porpora: «Per avere la serie A a Scafati è stato necessario un lavoro di squadra per cercare di coordinare gli uffici comunali competenti, che si sono adoperati a reperire i fondi necessari alle opere da dover eseguire. La variazione di bilancio è stata approvata, ci abbiamo messo del nostro meglio. Ora aspettiamo il voto favorevole del consiglio comunale sul bilancio, così da poter quanto prima iniziare i lavori».

Per reperire i fondi, è stato indispensabile un certosino lavoro sul bilancio, che l’assessore Annunziata Di Lallo ha spiegato con minuzia di particolari: «Il sindaco ha voluto dare priorità assoluta all’agibilità del PalaMangano e noi tutti ci siamo messi al lavoro. E’ stato difficile reperire le liquidità necessarie, ma ci siamo riusciti spostando fondi da altri capitolati. L’amministrazione ha assunto un impegno estenuante, che è stato accelerato proprio per permettere al basket di non dover emigrare. Attendiamo solo il voto favorevole sul bilancio da parte del consiglio comunale, dopo il rituale assenso dell’organo di revisione e della relativa commissione».

A chiarire le motivazioni alla base del lavoro svolto dalla giunta comunale è l’assessore Camillo Auricchio: «La politica ha fatto ciò che doveva essere fatto. La società e i tifosi devono sapere che quanto è stato fatto è per la città e per lo sport cittadino. Non conosco le date certe di inizio lavori, ma posso dire che gli uffici stanno lavorando alacremente su impulso degli amministratori locali».

Sotto l’aspetto strettamente tecnico, è il vicepresidente Luigi Di Lallo a sciogliere ogni dubbio: «In A2 bastavano 2000 posti a sedere, mentre per la serie A ne occorrono 3500. Al PalaMangano li abbiamo, ma occorrono i documenti di agibilità per tale capienza. Mi rapporto costantemente con il sindaco e con i vigili del fuoco, che stanno lavorando le pratiche di propria competenza, al fine di poter disputare le gare di serie A nella nostra struttura cittadina».

E’ invece il g. m. Gino Guastaferro a precisare nel dettaglio la relativa norma che ha costretto la società a chiedere ospitalità in altra diversa struttura, già omologata per la massima serie: «Nell’attesa dell’agibilità del PalaMangano, che necessita di un importante restyling tra spogliatoi, tabelloni, impianti, parquet e canestri, abbiamo dovuto necessariamente reperire una struttura idonea.Siamo così stati costretti a chiedere ospitalità alla società ed al comune di Napoli, che ci hanno messo a disposizione il PalaBarbuto, per ottemperare ad un obbligo preciso che ci impone la federazione, con la speranza però che su quel campo non avremo mai necessità di andare a giocare».

Sempre vicino al club, il titolare del main sponsor Givova, Giovanni Acanfora, esprime parole chiare e dirette nei confronti delle istituzioni, con l’auspicio che non ci sia necessità di andare a disputare le gare interne su un altro campo: «E’ bastata una stretta di mano per chiudere un accordo, trasformato poi nel contratto, e consolidare così il binomio tra Givova ed il Basket Scafati. Abbiamo conquistato la serie A ed ora dobbiamo tenercela stretta. Ho percepito però incertezze, che mi dispiacciono. Dietro gli uffici comunali, dietro le istituzioni e la politica, così come dietro le aziende, ci sono gli uomini, quelli che devono rendersi subito operativi per adeguare il PalaMangano alla serie A. E’ vero che la burocrazia e la politica hanno i loro tempi, ma dietro ci sono sempre gli uomini, per cui auspico che ognuno si assuma le proprie responsabilità, affinché la serie A si giochi nel PalaMangano. Servono meno parole e più fatti».

La chiosa, come di consueto, è nelle parole schiette e dirette di patron Nello Longobardi: «Ringrazio il sindaco e gli assessori che oggi ci hanno messo la faccia, dimostrandoci vicinanza. Ho ascoltato tante belle parole e impegni presi verbalmente, ma non ho ascoltato un cronoprogramma dei lavori, senza il quale non andiamo da nessuna parte. Longobardi, Rossano e Givova hanno già investito tantissimo per consentire alla società di essere iscritta al campionato di massima serie. Ma se non si gioca a Scafati, sono disposto a perdere tutto. La struttura da 3500 posti la teniamo, a differenza del 2006, anno in cui la struttura doveva invece essere costruita. Ora abbiamo la capienza, ma manca la documentazione e i lavori di adeguamento necessari. Se ciò non dovesse avvenire, la nostra esperienza terminerà qui. Se non giocheremo a Scafati, chiuderemo definitivamente i battenti.

Il PalaMangano va adeguato subito, il consiglio comunale per l’approvazione del bilancio deve essere convocato subito, altrimenti sparirà il basket scafatese. Noi i soldi ce li abbiamo messi, ma ora ognuno, come noi, deve assumersi le proprie responsabilità, perché abbiamo bisogno di chiarezza. Se non c’è il campo, finiscono le ambizioni. Stiamo costruendo una buona squadra, abbiamo confermato Monaldi, Rossato, De Laurentiis e Ikangi, ma niente ha più lo stesso senso se non potremo godere del nostro campo. Ai tifosi chiedo però di abbonarsi, di darci fiducia a scatola chiusa. Abbiamo pensato ad una campagna abbonamenti con prezzi popolari, per cui ci aspettiamo che i supporters confermino il loro attaccamento ai colori sociali. Se non si dovesse giocare a Scafati, i tifosi saranno rimborsati».

Fonte: Antonio Pollioso - ufficio stampa Basket Scafati 1969

 

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