B Femminile: la Pol.Madonna Alta Perugia replica all'Adriatica Pescara ed al Fermano Basket

Siamo rimaste in silenzio per settimane ma ora mi sembra doveroso rispondere alle accuse mosse alla nostra squadra dalle “Tigri Rosa” di Pescara (in particolare dal suo addetto stampa, qui l'articolo http://www.adriaticabasketpescara.it/serieB_2012-13.html#02032013 col titolo "AD Pol. Madonna Alta Perugia - Asd Adriatica Basket Pescara 43-54 PERICOLO SCAMPATO!!! ... SORRIDIAMOCI SU.) e velatamente dal Fermano Basket (articolo del 7 Marzo su questo sito) Chi pensa che giocare a basket per noi significhi solo “giocare” beh si sbaglia di grosso...giocare e divertirci è il nostro obiettivo finale, ma per farlo ci impegnamo tre volte alla settimana in palestra, cerchiamo di essere coerenti e responsabili, cercando di conciliare i nostri doveri quotidiani per arrivare puntuali o quantomeno per esserci. Quanto al divertirci, in partita ci divertiamo quando soffriamo in campo, ci impegnamo, ci battiamo su ogni pallone e alla fine magari vinciamo; non siamo professioniste ma vogliamo comportarci da tali, per quanto ci è possibile. Una premessa doverosa per rispondere a chi vuole insinuare che abbiamo debitamente voluto perdere l’ultima nostra partita di campionato a Senigallia. Non dobbiamo giustificarci per una prestazione al di sotto delle nostre capacità e dal pessimo risultato, ma avevamo una squadra a pezzi sia per le assenze (che hanno limitato il coach nelle rotazioni) sia per la stanchezza dopo la maratona avvenuta appena due giorni prima (la partita contro Gualdo), e comunque non si può pensare che a questo livello si voglia perdere volontariamente una partita. Non ci giochiamo niente, se non soddisfazione personale, dignità e rispetto, tutti valori che non siamo disposte a barattare. E che dire a chi ci accusa di non giocare a basket? A chi dice che durante la partita non abbiamo fatto altro se non "entrate ad ariete", "uso delle braccia a mò di randello, spada o accetta", "sgambetti e ginocchiate spacca gambe", "aggressioni all'arma bianca sotto canestro” (cito testualmente). E invece si parla poco del fatto che una squadra sempre prima in classifica abbia faticato e non poco a vincere la partita, giocando male e non riuscendo mai a reagire contro un’avversaria sempre pronta a rispondere. Perché se avessimo solamente aggredito queste tigri allora non avremmo mai segnato punti ma solo impedito le avversarie e saremmo uscite quasi tutte per falli (perché sfido a trovare in tutto il territorio nazionale due arbitri che non sanzionano tutte queste randellate e aggressioni all’arma bianca). Non ci sentiamo tecnicamente inferiori, lo abbiamo dimostrato in tre occasioni su quattro e lo faremo anche sabato nella quinta occasione. Siamo una squadra che come tante nel corso del campionato ha avuto le sue difficoltà, che arriva in questa fase finale deficitaria per assenze ed infortuni, ma che non smetterà certo di giocare per qualche brutto commento o insulto (perché queste insinuazioni lo sono); il saluto a fine partita per noi ha un senso, soprattutto dopo aver lottato in campo. Mi chiedo che senso ha invece per chi pensa solo a recriminare per i torti subiti e non per le proprie prestazioni. Sono una giocatrice, la più anziana del gruppo di Perugia, mi permetto di commentare a nome della squadra. Lascio al campo di sabato poi dimostrare quanto sopra detto e non alla presunzione di qualcuno che non pensa altro che a sminuire le avversarie e non esaltare lo sport, il basket appunto, che tutti giochiamo.

POL. MADONNA ALTA PERUGIA

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